EMDR, acronimo inglese di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, ossia Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari, è un approcci terapeutico che viene utilizzato per lavorare e trattare eventi e vissuti di natura traumatica, attraverso la focalizzazione sul ricordo stesso. Si tratta di una pratica evidence- based, ossia riconosciuta ed approvata per il trattamento dei disturbi post traumatici, tra gli altri, dall’American Psychological Association dall’American Psychiatric Association (2004), dal Ministero della salute Italiano e dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La base teorica su cui si fonda è il modello di elaborazione adattiva dell’Informazione - Adaptive Information Processing (AIP) che parte dal presupposto che ogni essere umano possiede la capacità di autoguarigione sia fisica sia psichica. AIP sostiene che l’evento traumatico vissuto dal soggetto viene immagazzinato in memoria insieme ad emozioni, percezioni, cognizioni e sensazioni fisiche disturbanti che hanno caratterizzato quel momento. Pertanto, la loro presenza ci fa comprendere che tutte queste informazioni sono state immagazzinate in modo disfunzionale, restando cristallizzate e chiuse nelle reti neurali che, impossibilitate ad essere rielaborate in modo funzionale fanno permanere nella persona disagio e malessere, talvolta contribuendo all’insorgenza di una sintomatologia patologica specifica.

La mission di questo approccio è quindi quello di andare a riattivare processo di elaborazione delle informazioni presenti in memoria per giungere ad una risoluzione adattiva attraverso la creazione di nuove connessioni più funzionali. In questo modo il paziente potrà rileggere l’evento disturbante e se stesso da una nuova prospettiva. Il ricordo non verrà cancellato, ma verrà reso spurio da tutti i vissuti che creano disagio e malessere alla persona.

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Dott.ssa Ilaria Di Vecchio

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